Secondo dati Miur, risultano iscritti all’anno scolastico 2009/10 quasi 8 milioni di studenti. Considerando i fratelli, si possono ipotizzare quindi tra i 6,5 ed i 7 milioni di famiglie, oltre 12 milioni di genitori.

Sul sito web ww.comitatigenitori.it si legge che “In Italia i genitori eletti negli Organi Collegiali come Rappresentanti di Classe o di Circolo / Istituto sono quasi 1.400.000…”  Un bel numero!, ma soprattutto “…Un’isola di impegno civico, un mondo di volontariato che si spende nel tentativo di apportare un contributo fattivo alla scuola, spesso tra l’indifferenza di quelle stesse famiglie che di questo impegno beneficiano e troppo spesso bistrattati e visti con diffidenza dagli stessi operatori della scuola…”

Basta navigare un po’ sul web per scoprire tantissime iniziative poste in essere dai genitori impegnati nella scuola, sia a livello locale che di singola scuola: iniziative di protesta contro i tagli ma anche progetti innovativi e costruttivi

Tutto questo fermento civile, “dal basso” , NON HA RAPPRESENTANZA!!!!

Se, ragionando per assurdo, i 12 milioni di genitori fossero tutti concordi nel chiedere al ministro Gelmini, per es., “l’abolizione delle vacanze di Natale”, non esiste nessuna “rappresentanza ufficiale” che possa dare voce alla richiesta dei genitori. Anche la legge istitutiva degli organi collegiali prevedeva una rappresentanza elettiva dei genitori fino al livello locale ma non a quello nazionale.

Le uniche associazioni riconosciute dal Miur sono quelle partecipi del cosiddetto “Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola”, FONAGS, previsto dal DPR 567/96 e successive modificazioni ed integrazioni “…al fine di valorizzare la componente dei genitori e di assicurare una sede stabile di consultazione delle famiglie sulle problematiche scolastiche…”

Ne fanno parte: CGD – Coordinamento Genitori Democratici Onlus, MOIGE – Movimento Italiano Genitori, FAES – Associazione famiglia e scuola, AGe onlus – Associazione italiana genitori, AGeSC – Associazione Genitori Scuole Cattoliche, tutte associazioni assolutamente meritorie ma che, essendo Onlus, funzionano sulla base dell’associazionismo e non della rappresentanza elettiva come i Consigli d’Istituto ed i Comitati Genitori.

I veri portavoce delle famiglie nel mondo della scuola da “consultare stabilmente … sulle problematiche scolastiche” dovrebbero essere i genitori eletti nei CdI e nei Com.Gen.

A Modena abbiamo provato a mettere in rete i Presidenti dei Consigli di Istituto e dei Comitati Genitori della Provincia in un coordinamento che è aperto ai componenti di tali organismi. Il coordinamento che ne è scaturito copre 44 scuole delle 93 presenti nella provincia e la mailing list che abbiamo attivato conta oltre un centinaio di contatti. Molte iniziative sono state effettuate e molti incontri, istituzionali e non, nel primo anno di vita di questo organismo.

Il problema da cui ci siamo mossi è Stato quello della drammatica situazione dei bilanci nelle nostre scuole, dei tagli operati dai governi che via via si sono succeduti, dei fondi che lo Stato ha promesso e mai corrisposto, strangolando di fatto le istituzioni scolastiche, dei contributi volontari dei genitori che invece che arricchire e migliorare la qualità del servizio vengono utilizzati per la sopravvivenza delle nostre scuole, anche come fondo cassa per pagare gli stipendi dei docenti (supplenze ed Esami di Stato). Di tutto questo parliamo diffusamente in altro documento in Notizie.

In questo anno scolastico ci riproponiamo di continuare la pressione perché lo Stato versi alle scuole i cospicui fondi promessi negli anni precedenti e mai erogati. Non vogliamo però fermarci a questo e ci siamo riproposti di coinvolgere tutte le scuole della provincia chiedendo che venga reso istituzionale un contesto provinciale in cui si ritrovino tutti i presidenti dei Consigli di Istituto e dei Comitati Genitori. Abbiamo già avviato contatti istituzionali in questo senso e riscontrato disponibilità che ci lasciano ben sperare.

Ci siamo però convinti che siano ormai maturi i tempi per provare a mettere insieme tutte le realtà come la nostra a livello nazionale, lanciando la proposta di un incontro nazionale dei coordinamenti provinciali, comitati genitori, o quello che è nelle varie realtà, che siano però reali strutture di base, meglio se elettive.

Gli scopi possono essere molteplici, provo ad elencarli:

– innanzitutto fare un repertorio nazionale di quelle realtà che, a partire dalla presenza negli organi collegiali, ma anche nei comitati genitori esistenti, abbiano costituito o vogliano costituire reti di interazione nel territorio di riferimento;

– raccogliere le problematiche che nelle varie realtà hanno costituito oggetto di discussione ed iniziativa

– a partire da tutto questo, provare a costruire un terreno comune di coltura/cultura che possa essere utile per migliorare la qualità delle scuole dei nostri figli

– dare un respiro nazionale ad iniziative che di volta in volta si possano individuare come necessarie, condivise e utili

– lanciare un appello a tutte le altre componenti della scuola – preferenzialmente di base, ma non escluderei a priori le organizzazioni sindacali  (pur con le dovute cautele) – perché si provi ad avviare un percorso, nelle singole istituzioni scolastiche, che renda effettivo l’intento del legislatore che, nei decreti delegati prima e nel regolamento dell’autonomia poi, aveva previsto un’interazione virtuosa tra le varie componenti nel determinare il buon esito dell’azione educativa delle istituzioni scolastiche

– costituire un contesto nazionale stabile di incontri periodici per discutere delle problematiche di volta in volta ricorrenti, progettare iniziative comuni, ma anche occasioni ufficiali di dibattito e confronto col resto della società di cui la scuola costituisce/dovrebbe costituire risorsa strategica irrinunciabile

– avviare un percorso di natura istituzionale volto a dare un contesto nazionale riconosciuto alle rappresentanze dei genitori eletti nelle varie istituzioni scolastiche che venga riconosciuto come interlocutore privilegiato per le audizioni del parlamento e del ministro in tema di scuola

Come vedete si tratta di materia ricca, forse anche troppo, ma non è detto che tutto debba esaurirsi in un solo incontro e per alcuni scopi è sufficiente che si raggiunga la consapevolezza della loro necessità e si gettino le basi per la prosecuzione di un percorso.

Non solo, si potrebbe anche lanciare l’appello per un incontro nazionale di questo tipo e arrivarci attraverso incontri preparatori per aree geografiche; come è ovvio pensare, però, la piega che prenderà la cosa dipenderà anche dalle risposte all’appello che arriveranno.

La sede dell’incontro nazionale potrebbe essere Modena ma ogni altra candidatura che dovesse arrivare potrà essere opportunamente vagliata.

L’apertura del gruppo su FB ha lo scopo di costituire un luogo di libera espressione per chi si riconoscerà in questo percorso, ma anche una cassa di risonanza per le iniziative che via via si deciderà di intraprendere.