Ieri (20 maggio 2009) anche il coordinamento era presente all’incontro tra Governo e amministratori e genitori dell’Emilia-Romagna. Vi riportiamo di seguito un breve resoconto.


Scuola, Governo apre alle richieste dei sindaci

BOLOGNA – Sui tagli alla scuola indietro non si torna, ma il Ministero dell’Istruzione verificherà le situazioni di emergenza (economiche e di organici) “sfuggite” a livello nazionale, e valuterà tramite l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna (Usr) eventuali casi di particolare difficoltà. Inoltre, grazie ad un accordo con il Ministero dell’Economia, che stanzia maggiori risorse per il funzionamento delle scuole, gli Istituti potranno sanare i loro conti aperti. Sono i due risultati ottenuti dalla ‘missione’ romana contro i tagli alla scuola messa in atto questa mattina dagli assessori provinciali e dei sindaci dei Comuni emiliano-romagnoli.

Erano una cinquantina tra sindaci, assessori e consiglieri delle Province e dei Comuni emiliano-romagnoli, i manifestanti che questa mattina hanno raggiunto la Capitale, per protestare al Ministero dell’Istruzione. I rappresentanti degli Enti locali sono stati ricevuti dal vicecapo di gabinetto del ministro Mariastella Gelmini, Sabrina Bono, dal capo dipartimento, Giuseppe Cosentino, e dal direttore Luciano Chiappetta (ex responsabile dell’Usr dell’Emilia-Romagna). L’assessore all’Istruzione della Provincia di Bologna, Paolo Rebaudengo, che è anche presidente della Commissione istruzione dell’Unione delle Province dell’Emilia-Romagna, ha esposto le richieste espresse dalla Conferenza Regione-Autonomie locali e dalla Conferenza metropolitana dei sindaci di Bologna, per ottenere più docenti, più tempo scuola e risorse finanziarie. Rebaudengo ha sottolineato in particolare la mancata risposta alle richieste delle famiglie sul tempo-scuola, la mancata nomina dei docenti per le nuove sezioni di materna e i crediti delle scuole nei confronti del Ministero, perchè mettono a rischio il funzionamento degli istituti e il pagamento delle supplenze.

Dal canto loro, dopo avere ricordato che i “tagli” alla scuola, anche in ordine al personale docente, sono dovuti all’applicazione della Finanziaria, e ai conseguenti necessari contenimenti della spesa, Bono e Cosentino hanno sottolineato come, a causa dei vincoli del bilancio dello Stato, non sia possibile rivedere le misure programmate.

Assessori, sindaci e consiglieri hanno però denunciato come l’entità dei “tagli”, circa 1.600 docenti in meno a livello regionale a fronte di 6.000 alunni in più (3.000 solo a Bologna), non sia sostenibile da un sistema scolastico che ha il rapporto alunni-classi più alto d’Italia. Il Ministero ha quindi assunto l’impegno di verificare le situazioni di emergenza “sfuggite” a livello nazionale, e di valutare tramite l’Ufficio scolastico regionale eventuali situazioni di particolare difficoltà. Il vicecapo di gabinetto ha poi annunciato l’accordo con il ministro dell’Economia che consentirà di destinare risorse al funzionamento delle scuole, consentendo alle amministrazioni scolastiche in situazione debitoria di sanare i loro conti economici. La delegazione di amministratori locali ha poi incontrato a Montecitorio una rappresentanza dei parlamentari emiliano-romagnoli, che si sono dichiarati a loro volta impegnati a sostenere le giuste richieste degli Enti locali per la scuola.

20 maggio 2009