Il pre e il post scuola, là almeno dove non ci sono le condizioni strutturali per garantirlo, saltano fino a data da destinarsi. Le linee guida pubblicate dalla Regione sabato scorso hanno spento le speranze non solo di molte famiglie, accendendone invece gli animi, ma anche dell’amministrazione comunale. Che adesso è intenzionata a chiedere con forza a viale Aldo Moro di rivedere le norme appena messe nero su bianco per poter garantire un servizio indispensabile per molti genitori che lavorano. Per le sole scuole primarie sotto le Due Torri a chiedere l’attivazione dei servizi sono state 1.200 famiglie per il pre-scuola e 1.400 per il post-scuola.

Lo scontro tra Comune e Regione

Con una lettera alle famiglie, l’altra sera Palazzo d’Accursio ha fatto un aggiornamento sulla situazione: «Le linee guida operative sui servizi integrativi di pre e post scuola — hanno scritto dai servizi educativi — sono state rese note dalla Regione solo nel pomeriggio di sabato 19 settembre e non è prevista la possibilità di accogliere nella stessa aula alunni appartenenti a classi diverse applicando le sole misure ordinarie in vigore sul distanziamento di un metro e sull’utilizzo di dispositivi di protezione, come richiesto dai Comuni. Con queste modalità sarebbe stato possibile avviare il servizio negli spazi già individuati nelle scuole». Non solo: con queste modalità molte scuole che sono già partite con il servizio probabilmente dovranno fermarsi.

Le misure per evitare i contagi

Le famiglie sono sul piede di guerra. Qualcuna si sta già chiedendo quale forma di protesta organizzare. Anche perché le comunicazioni che stanno arrivando dai Quartieri ai dirigenti scolastici sono ancora più esplicite. Ieri ai presidi che dirigono scuole al Navile è arrivata una lettera dagli uffici del Quartiere. Con una postilla che è più di una postilla: «Vi anticipiamo che dovendo valutare, come sapete, l’organizzazione e fattibilità dei servizi in ogni singolo plesso, i servizi non potranno comunque partire prima del 5 ottobre e dopo quella data partiranno solo dove riusciremo a organizzarli garantendo la sicurezza di alunni e operatori e il rispetto delle linee guida regionali». Linee guida che, per evitare, in caso di un solo contagio, di dover mettere un’intera scuola in quarantena perché il pre e il post uniscono spesso alunni di classi diverse, hanno intensificato il distanziamento: non solo un metro tra ciascun alunno della stessa classe, ma tra gli studenti di una classe e quella di un’altra un distanziamento di due metri.

Il Comune insisterà

«Il pre e il post non si possono non fare — spiega perentoria l’assessora alla Scuola del Comune, Susanna Zaccaria —, dobbiamo trovare una soluzione, su questo sono categorica. Le linee guida della Regione non sono quelle che si aspettavano i Comuni, non basta il distanziamento di un metro con mascherina sempre indossata, magari facendo attività seduti al banco, che avevamo chiesto. Chiederemo a Ausl e Regione di rivedere il protocollo, è un servizio che non possiamo togliere alle famiglie». Insomma, Palazzo d’Accursio è determinato nello strappare qualche concessione. «I tempi si allungheranno, so che le famiglie sono arrabbiate — dice Zaccaria —, partiremo dopo aver trovato spazi e maniere idonee. Queste indicazioni mettono comunque in difficoltà tutte le scuole, anche quelle che nel frattempo avevano individuato degli spazi».

Fonte: Corrieredibologna.corriere.it