(SCUOLA, BIBLIOTECHE , ecc.) esternalizzati… A Modena si propone l’opposto…

Bologna, il sindaco smantella l’Istituzione scuola

Il provvedimento anche per la gestione delle biblioteche e l’inclusione sociale. La gestione torna interna all’amministrazione. Merola: “Necessità di snellire le procedure decisionali” con l’emergenza sanitaria.

Quando nacque fu avversata da sindacati e maestre. Correva l’anno 2014, il Comune bloccato nelle assunzioni da un tetto del 40% imposto dal governo decise di creare una istituzione come propria articolazione organizzativa dotata di autonomia organizzativa, gestionale e di bilancio. Per assumere. Il timore era che fosse una mossa per “esternalizzare” i servizi, anche perchè poco prima c’era stata la battaglia contro ipotesi di fondazioni (a Modena) per gestire l’infanzia. Furono mesi caldi. Non andò così. Ma ora si torna indietro, e non solo per la scuola. Anche per le biblioteche e l’inclusione sociale. Il Comune torna a gestire direttamente i servizi in questi settori.

L’Istituzione educazione e scuola (Ies) “Giovanni Sedioli” e l’Istituzione per l’inclusione sociale e comunitaria “Achille Ardigò e don Paolo Serra Zanetti” saranno sciolte dal primo luglio; l’Istituzione Biblioteche sarà sciolta a fine settembre.

Via dunque i presidenti e membri (a titolo gratuito) dei consigli di amministrazione. Terminano il mandato il presidente dello Ies Paolo Marcheselli e i consiglieri Chiara Monfardini e Alessandro Tolomelli. Daniele Donati lascerà la presidenza dell’Istituzione biblioteche e con lui i consiglieriCarlo Ginzburg e Anna Maria Lorusso. E se ne vanno il presidente dell’Istituzione per l’inclusione sociale Ambrogio Dionigi e i consiglieri Raffaella Pannuti e Valeria Ribani.

Un’operazione, spiega l’amministrazione, di semplificazione amministrativa e snellimento delle procedure decisionali ancor più stringenti alla luce dell’emergenza sanitaria per il coronavirus, che va affrontata con una forte capacità di innovazione. “Una decisione che non coglie di sorpresa il consiglio di amministrazione che già da tempo stava riflettendo sul futuro du Ies”, dichiara Paolo Marcheselli. Esaurite le assunzioni e non avendo autonomia, tanto vale il superamento delle istituzioni. “Inutile parlare di meno burocrazia, dobbiamo farlo. Il sindaco l’ha fatto e dico: bene così”.

“Governare una città – afferma il sindaco Virginio Merola – significa anche comprendere i cicli e i cambiamenti che intervengono negli anni e innovare gli assetti organizzativi per garantire i servizi e programmare investimenti rispondendo così alle nuove esigenze, soprattutto in questo periodo inedito nel quale l’emergenza sanitaria ci richiama a procedure più snelle”.

Le tre Istituzioni sono nate in tempi diversi dal 2006 al 2014. “L’emergenza sanitaria ci impone di semplificare e innovare le procedure – conclude il sindaco – e il superamento di queste tre istituzioni, che sono state indispensabili ma che oggi hanno esaurito il principale motivo della loro costituzione, va nella direzione di dare ancora maggiore incisività a politiche sociali, culturali ed educative che consideriamo fondamentali. Riportare queste attività all’interno del Comune consentirà una sinergia più efficace con gli altri servizi e ci permetterà una gestione più snella, rapida e innovativa”.

Lo scioglimento delle Istituzioni, di cui si è già parlato con i sindacati, non comporterà – assicura il Comune – alcun cambiamento per il personale. Per quanto riguarda l’Istituzione Educazione e Scuola, i servizi rientreranno tra quelli gestiti dall’area Educazione, istruzione e nuove generazioni del Comune: nelle prossime settimane la nuova cornice organizzativa verrà illustrata ai rappresentanti del personale e a quelli dei genitori di bambini che frequentano i servizi educativi del Comune.

Per quanto riguarda l’Istituzione per l’inclusione sociale, i servizi rientreranno tra quelli gestiti dall’area Welfare e promozione del benessere della comunità: si darà continuità ai progetti relativi alla transizione abitativa insieme alle associazioni, negli alloggi ottenuti grazie al lascito di don Paolo Serra Zanetti; all’inserimento lavorativo e all’accesso ai beni di prima necessità con gli Empori solidali nell’ambito del Progetto Case Zanardi. Proseguirà la sua attività anche la Scuola Achille Ardigò.

Sulle biblioteche, la Giunta comunale ha approvato l’avvio di un percorso insieme al personale per superare la forma amministrativa dell’istituzione. All’orizzonte, più presenza delle biblioteche nei territori, utilizzo del digitale, formazione continua, processi di inclusione.

Fonte: Repubblica